NUOVE SIGLE CAVI CPR

Attenzione elettricisti. Dal 1 luglio 2017 cambieranno i cavi in commercio con tutte le marcature che li accompagnano.

E’ il nuovo regolamento CPR sui cavi. Dal 1 Luglio tutti i fornitori dovranno vendere i nuovi cavi e in caso quelli vecchi fino ad esaurimento scorte.

In questa puntata vi spiegherò come si suddivideranno i cavi in modo che sappiate di cosa si tratta per non far brutta figura di fronte a un cliente che sentendone parlare vi possa fare qualche domanda a riguardo.

Se un impresario che vi sta confermando un cantiere da fare vi chiede:

i cavi che mi metterai saranno i nuovi CPR?

Voi dovete sapere di cosa sta parlando

Fino ad ora i cavi Sui cavi attuali trovate scritto il nome del cavo, tipo FG7OR e la norma di riferimento alla norma CEI per il suo comportamento al fuoco, per esempio quasi sempre trovate scritto CEI 20-22 che indica che è non propagante l’incendio, se poi siete in un ambiente a rischio di incendio allora oltre a non propagare l’incendio, dovrà avere anche bassa emissione di fumi, per cui oltre alla scritta  CEI 20-22, non propagante l’incendio, ci sarà anche la scritta CEI 20-38, bassa emissione di fumi.

Sui nuovi cavi invece oltre al nome del cavo che cambierà. per esempio l’FG7 non si chiamerà più così ma FG16, per sapere che tipo di reazione al fuoco ha non ci saranno più i riferimenti alle norme CEI, cioè CEI 20-22 e CEI 20-38, ma una sigla tipo

C s3 d1 a3

C è la classe di reazione al fuoco

s3 è il valore dell’opacità dei fumi

d1 del gocciolamento

a3 dell’acidità

Combinando la classe con i parametri di acidità. gocciolamento e opacità, la CEI nel 2016 ha stabilito 4 tipologie di cavi secondo la loro reazione al fuoco.

 

Ma andiamo per gradi. Che cosa è il Regolamento CPR?

Causa gravi incidenti causati da incendi, l’Europa decise nel 2011 di dettare regole comuni per quanto riguarda il comportamento al fuoco dei cavi elettrici in modo da assicurarsi che se un elettricista italiano fosse andato in Germania a fare un impianto avrebbe seguito delle norme comuni a livello europeo.

Ecco nascere il Regolamento CPR che obbliga tutti i Stati membri ad adottare la stessa classificazione dei cavi elettrici.

Con questo regolamento i cavi in Europa vengono suddivisi in 7 classi secondo la loro reazione e resistenza al fuoco.

Classe A, B, B2, C, D, E, F.

La A è la più resistente al fuoco, la F meno.

Oltre alla classe vengono specificati i valori di 3 parametri:

acidità, opacità dei fumi e gocciolamento.

Sì perché hanno detto:”Ma anche se diciamo se un cavo resiste più di un altro al fuoco, non sappiamo però quando il cavo brucia che tipo di fumi sprigiona e come l’isolante si scioglie.”

Ecco allora che oltre la classe, vengono specificati 3 parametri:

l’acidità (a), l’opacità dei fumi (s) e il gocciolamento (d).

L’acidità indica l’acidità contenuta nei fumi sprigionati durante l’incendio, più alta è, più tossica è.

L’opacità dei fumi è la densità del fumo sprigionato durante l’incendio che va a oscurare l’ambiente impedendo la fuga, più è alta, più il fumo oscurerà l’ambiente.

Il gocciolamento indica la pericolosità delle gocce create dal cavo che si scioglie che essendo incandescenti potrebbero fomentare l’incendio.

Come ho detto la CEI nel 2016 ha semplificato la cosa e ha creato 4 tipologie di cavo (CEI EN 35016).

In ordine da quello con miglior prestazione sono:

il primo, di classe B2, il migliore

Il secondo di classe C seguito dalla lettera s1 valore basso di opacità

il terzo di classe C seguito dalla lettera s3 valore alto di opacità

Il quarto di classe E

Ma dove bisogna usarli?

Dimenticatevi del primo, quello di classe B2, perché richiesto per ambienti ad altissimo rischio di incendio quali metropolitane, aeroporti, porti, stazioni, gallerie stradali, roba veramente in grande.

Il secondo, quello di classe C s1, è quello non propagante l’incendio, con bassa emissione di fumi e verrà richiesto per ambienti a rischio di incendio quali ospedali, alberghi, scuole e dove comunque ci vuole il progetto.

Il terzo, quello di classe C s3, è quello non propagante l’incendio usato negli ambienti ordinari, ma con affluenza di persone come parti condominiali, bar, ristoranti.

Il quarto, quello di classe E, è quello non propagante la fiamma, usato nelle abitazioni.

Se fate impianti civili, allora vi districherete fra i cavi di classe E e quelli di classe C s3.