Come fare la denuncia dell’impianto di terra?

In quali casi si deve denunciare l’impianto di terra?

L’impianto di terra deve essere denunciato, per tutti gli impianti elettrici dei luoghi di lavoro.

Questo vale per i nuovi impianti elettrici, per le ristrutturazioni sostanziali e ad ogni subentro, cioè ad ogni cambio di attività nello stesso luogo di lavoro.

Nel 2001 con il DPR 462 è cambiato il modo di denunciare l’impianto di terra.

 

ATTENZIONE: se non ami leggere e preferisci ascoltare, clicca sulla puntata di Elettricista felice di questo articolo: https://www.spreaker.com/episode/15625933

 

La denuncia dell’impianto di terra deve essere fatta per qualunque luogo di lavoro oppure esistono eccezioni?

La denuncia dell’impianto di terra viene chiamata anche “omologazione dell’impianto di terra”.

Ci sono delle eccezioni per alcuni luoghi di lavoro, ad esempio: complessi militari, trasporti aerei, navali e ferroviari, aziende telefoniche, aziende produttrici e distributrici di energia elettrica, industrie estrattive a cielo aperto e sotterraneo e i centri di ricerca dell’Enea.

In tutti gli altri luoghi di lavoro, si deve denunciare l’impianto di terra.

Come fare la denuncia dell’impianto di terra?

Chi deve denunciare l’impianto di terra?

L’impianto di terra deve essere denunciato dal datore di lavoro. Nel caso di cantiere edile, l’omologazione dell’impianto di terra deve essere denunciata dal titolare dell’impresa edile.

A chi presentare la denuncia dell’impianto di terra?

Il datore di lavoro deve presentare la denuncia dell’impianto di terra all’INAIL (un tempo si presentava all’ISPESL) e per completezza, anche all’ASL o all’ARPA.

Come presentare la denuncia dell’impianto di terra?

Per presentare la denuncia dell’impianto di terra, puoi consegnare le copie manualmente oppure spedire tramite PEC.

Puoi cercare l’elenco delle mail PEC INAIL nel seguente link

https://www.indicepa.gov.it/ricerca-pec/n-ricerca-pec.php?cod_amm=inail&mail_pec=

Se lo spedisci, non è sufficiente la semplice consegna della Dichiarazione di Conformità, ma devi associare un modello di trasmissione. Devi cioè inserire un primo foglio che descrive cosa stai inviando e che specifica se invii la Dichiarazione di Conformità completa o priva di allegati.

Nel caso in cui invii la Dichiarazione di Conformità senza allegati, dovrai indicare che la copia integrale è presente nel luogo di lavoro.

Se invece la consegni a mano, conviene andare con due copie, in modo da fartene vidimare una da tenere come ricevuta.

Alcuni Comuni hanno attivato il servizio di comunicazione INAIL all’interno del SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive). Se nel tuo Comune se ne occupa direttamente il SUAP, effettueranno loro la spedizione all’INAIL dei documenti da te forniti.

Insieme devi portare anche la ricevuta del pagamento all’INAIL, tramite bollettino o bonifico bancario. Mentre scrivo questo articolo, l’importo da pagare è di €30.

Cosa deve comprendere la Dichiarazione di Conformità?

La Dichiarazione di Conformità deve comprendere sicuramente:

  1. Legenda. Riferimento ai numerini presenti nella DiCo, come da DM37
  2. Relazione tipologia materiali utilizzati
  3. Schema impianto realizzato. È consigliata l’indicazione di codice e matricola dei quadri di cantiere. Disegni e foto potrebbero tutelarti
  4. Riferimento alle Dichiarazioni di Conformità esistenti
  5. Verifica dell’impianto elettrico e della messa a terra
  6. Verifica protezione fulminazione
  7. Certificazione del quadro elettrico (CEI N60439-4 oppure CEI N61439-4 oppure CEI 1713/4) il 4 finale indica che il quadro è destinato ai cantieri
  8. Requisiti professionali azienda installatrice

Quali quadri elettrici usare nel cantiere edile?

Nel cantiere edile dobbiamo usare quadri ASC o ACS, per tutti i quadri elettrici contenenti prese elettriche, quindi dovranno avere certificazioni che terminano col numero 4, come CEI N60439-4 oppure CEI N61439-4 oppure CEI 1713/4 (quadri da cantiere).

Questo non comprende i quadri di distribuzione, che contengono solo giunte e protezioni delle linee.

Per i cantieri edili serve il progetto eseguito dal progettista?

Il progetto eseguito dal progettista, per i cantieri edili, secondo il DM 37/08 non è necessario, se la fornitura elettrica è dedicata al solo cantiere. Indipendentemente dalla potenza elettrica impegnabile.

Questo non significa che non si deve fare lo schema dell’impianto elettrico, ma semplicemente che il progetto può essere redatto dall’installatore.

La denuncia di terra vale per sempre o va rifatta?

La denuncia di terra deve essere rifatta ogni volta che avviane un ampliamento o una trasformazione dell’impianto, una variazione d’uso dell’ambiente di lavoro, in quanto vi è un cambiamento dello stato di sicurezza.

Quali sono le verifiche successive?

Le verifiche successive sono quelle regolate dal DPR 462 del 2001, che obbliga il datore di lavoro a richiederle periodicamente, con una frequenza di 2 o 5 anni.

Le verifiche possono essere eseguite solo dall’ASL o da un Ente certificato dal Ministero.

 

Se vuoi ascoltare la puntata di Elettricista felice su questo tema: https://www.spreaker.com/episode/15625933

 

Se vuoi approfondire l’argomento, prova a vedere se “Il Professionista Elettrico” dell’Esperto Alessio Piamonti ha in calendario un webinar o corso sul tema: https://www.ilprofessionistaelettrico.it/elenco-corsi.php

 

Alla prossima elettricista… e teniamoci in contatto!

8 passi per sapere come fare il preventivo vincente

Mi sono sempre chiesto come fare il preventivo vincente?

come fare il preventivo vincente

Per noi elettricisti, come per ogni lavoratore, è indispensabile sapere come fare il preventivo vincente da presentare al cliente. Una questione a cui non è facile dare una soluzione univoca perché dipendente da diversi fattori. Esistono, infatti, dei comportamenti che bisogna assolutamente tenere per fare di un preventivo un’offerta a cui il cliente non può dire di no. Ti sei mai trovato a dover abbattere la naturale diffidenza di un nuovo cliente? E che ne dici del lavoro necessario per fidelizzare il cliente e non farlo scappare alla prima occasione migliore?

Ebbene, molte volte il problema principale sta proprio nel preventivo, non all’altezza delle circostanze. Un preventivo vincente, infatti, rende chiaro fin da subito tutti i dettagli della tua offerta a tutte le persone eventualmente coinvolte nel progetto. Ricorda sempre che non vale mai la pena perdere tempo con i clienti sbagliati, primi tra tutti quelli che, sin dalle prime fasi, non hanno i budget sufficienti per effettuare il lavoro. Impariamo, dunque, come fare il preventivo vincente e come si può prendere 9 impianti su 10. Una buonissima media, non pensi?

(ATTENZIONE carissimo collega elettricista, se non hai voglia di leggere come fare il preventivo vincente, ti suggerisco di ascoltare la puntata del Podcast, magari mentre guidi verso il tuo cliente, ottimizzando così il tuo tempo https://www.spreaker.com/episode/14207284)

Pensiero comune su come fare il preventivo vincente: le risposte degli elettricisti

Ho chiesto a tre elettricisti quali sono, secondo loro, i trucchi su come fare il preventivo vincente e prendere ben 9 impianti su 10. Cosa è emerso da queste telefonate?

Il primo installatore ha riferito l’effettiva difficoltà di quest’operazione, affermando di non aver ancora la ricetta per farlo. Il marketing, nel frattempo, viene definito come un’ottima soluzione, indispensabile per provare a migliorarsi.

Il secondo installatore è molto più sintetico. Semplicemente afferma “Bella domanda!” e già questo la dice tutta sull’effettiva difficoltà che molti di noi elettricisti riscontrano nella creazione di un preventivo davvero efficace.

Il terzo installatore si dimostra convinto che la qualità è la variabile fondamentale per creare un preventivo vincente. La differenza la farebbero, dunque, il prezzo (che deve essere più basso possibile) e il numero. Cosa desumi da queste tre risposte? Il quadro è chiaro e riflette l’incertezza che vige nel settore. Ben 2 installatori su 3 non hanno saputo fornire una risposta chiara e hanno dimostrato, come si suol dire, di brancolare nel buio.

Creare un preventivo vincente: il parere dell’esperto

Cosa fare per creare un preventivo che non sia destinato ad essere cestinato e per non mandare completamente in fumo una trattativa ancor prima di iniziare? Un esperto del settore, Donato Attomanelli, ha dedicato un po’ del suo tempo per rispondere a questa domanda fondamentale per noi elettricisti e quindi gli è stato chiesto “Come si fa a prendere 9 impianti su 10?”.

Le risposte fornite sono molto chiare e riescono a darti un quadro completo su quelli che sono gli atteggiamenti da utilizzare e quelli che, invece, sono errori da non compiere assolutamente. Non serve, ad esempio, riporre tutto in mano al rapporto di fiducia che si instaura normalmente con i clienti né tanto meno è vero che più parlantina hai, maggiori possibilità hai di convincere il cliente! La prima regola è invece quella di metterti nella testa del cliente perché è lui che deve sborsare denaro per il lavoro che dovrai effettuare! Quali sono, dunque, i passaggi per presentare un preventivo perfetto e trasformare un’offerta in un qualcosa di troppo allettante da rifiutare?

Il prezzo deve, innanzitutto, apparire “giusto”. Durante l’incontro che avrai con il cliente per stilare il tuo preventivo dovrai far comprendere al meglio la problematica facendola dunque apparire come una priorità. E si sa, no, che non esiste prezzo per le priorità specialmente se riguardano, ad esempio, un impianto elettrico che non è a norma.

La vendita si baserà su 3 punti differenti: il prima, il durante, il dopo. Nella prima fase dovrai avvicinarti al cliente facendogli conoscere bene la tua azienda e le modalità in cui lavori. Nella fase del “durante” dovrai convertire l’avvicinamento iniziale in vendita mentre nella fase del “dopo” sarà importante, anzi fondamentale, che tu ti faccia rilasciare una testimonianza su quanto fatto.

8 cose da fare per ottenere il preventivo vincente

Esiste una sorta di scaletta, in 8 punti, che rappresenta un vero e proprio metodo di vendita scientifico. In essa sono inclusi i punti da seguire. Ricorda di seguire l’ordine cronologico di questi 8 punti, senza saltarne alcuno. Eliminare dalla scaletta uno solo dei punti può tradursi in un fallimento totale della tua trattativa.

  1. Il rapporto è il primo passo che devi fare per porre le basi per un preventivo vincente. Si tratta del vero e proprio momento in cui ti relazioni con il cliente e devi puntare ad abbassare quelle che sono le sue naturali difese nei tuoi confronti. È normalissima, infatti, una certa diffidenza!In questa fase non devi assolutamente fare alcun cenno al tuo prodotto. Capirai col tempo che solo i dilettanti si lasciano andare a questo errore. Questo è invece il momento in cui dovrai ascoltare il cliente e rispondergli in base al suo stesso modo di essere affrontando solo gli argomenti che ti sono stati proposti. Ricordati che quella davanti a te non è una macchina ma una persona, con le sue esigenze, e merita dunque di essere ascoltata. Solo in questo modo creerai le basi per il giusto rapporto.
  2. La trattativa, una fase importantissima per creare il tuo preventivo vincente. Da solo, infatti, questo punto ha un’influenza sui risultati finali che sfiorano anche l’80%. Dovrai parlare del problema, evidenziandolo nella maniera migliore. Fallo comprendere al meglio al tuo potenziale cliente e fagli sentire la sua importanza, magari anche con degli esempi derivanti dalla vita del cliente.
  3. Eliminare la concorrenza è il terzo punto. È inevitabile che tu abbia dei concorrenti e devi eliminarla con il dovuto rispetto. Confrontati con gli altri ma fallo sempre in modo rispettoso ed elegante, basandoti su dati reali e non sui gossip perché rischieresti soltanto di fare una pessima figura. Racconta semplicemente ciò che differenzia dagli altri, ciò che fai e che gli altri invece o non fanno o non lo dicono. Non per nulla si dice spesso che la differenza tra chi vince e chi no non sta in cosa si fa ma in quello che si comunica.
  4. Le conseguenze rappresentano il quarto importante punto della tua scalata al preventivo vincente. Fai comprendere al cliente quali sarebbero le conseguenze che dovrebbe affrontare nel caso non provvedesse adesso a risolvere il problema che potrebbe, nel frattempo, peggiorare parecchio. Se farai un buon lavoro, il cliente percepirà l’importanza del problema e saprà dargli la giusta priorità rilevando anche i vantaggi di un prezzo concorrenziale e che, comunque, vale sempre la pena spendere per la sicurezza della propria casa.
  5. Le possibilità economiche rappresentano il quinto step attraverso cui dovrai passare. Attento, non si parla del tuo budget ma bensì di quello del tuo probabile cliente. Anche in questo caso nessun riferimento, ancora, al tuo prodotto. Abbi semplicemente la cura di comprendere se il cliente ha il budget necessario per affrontare la situazione. Se così non dovesse essere, noi elettricisti perderemmo solo il nostro tempo, perché il tempo è proprio questo: denaro! Senza le dovute possibilità economiche è assolutamente sconsigliato andare avanti con il lavoro.
  6. La decisione, ovvero il processo decisionale relativo al tuo preventivo. In questa fase dovrai assicurarti che tutte le persone che prenderanno parte alla decisione sui lavori da svolgere siano presenti al tavolo e che abbiano ben compreso tutto quanto hai specificato nei passaggi precedenti. Frasi del tipo “Decide mia moglie” o “Devo vedere cosa dice mio marito” sono da evitare perché significherebbe che fino a quel momento hai solo perso il tuo tempo. Tutti i possibili partecipanti, inoltre, devono essere in totale accordo con i punti che si sono definiti fino a questo momento.
  7. Il prodotto. In questa fase è venuto finalmente il momento di porre la tua attenzione, e quella del cliente, sul prodotto che proponi e sulla tua offerta. Dovrai quindi descriverne tutte le caratteristiche. Dovrai descrivere con estrema cura quella che è la descrizione della soluzione al problema che proponi al cliente. Si tratta di un discorso del tipo “Avete capito tutti, questo è il mio prodotto, il prezzo è questo, e ora ci possiamo mettere d’accordo”!
  8. Ultimo punto, quello della trattativa e della decisione. Finalmente è il momento di concludere l’accordo con il cliente e, se avrai seguito al meglio i 7 passi precedenti, non avrai problema a prendere l’impianto grazie ad un preventivo che, lo avrai constatato, puoi definire vincente.

Ulteriori consigli su come fare un preventivo vincente

Se questi sono i consigli che noi elettricisti dovremmo seguire alla lettera per essere certi di aver creato un preventivo vincente, esistono anche altri aspetti che non vanno assolutamente trascurati. Potrebbe essere inserito nella scaletta a punti di Donato Attomanelli in qualità di nono punto. Risulta importantissimo per una trattativa che si concluda davvero nella maniera migliore.

Una volta portato a termine l’accordo con il cliente dovrai preoccuparti della fase post-trattativa. Devi chiedere al cliente di rilasciarti una sua testimonianza, un valore aggiunto a quello che è stato il tuo lavoro. Per molti intenditori del settore, andare via senza aver richiesto la testimonianza al cliente equivale ad andare via senza farsi pagare. Non lo faresti mai, vero? Ed ecco, dunque, l’importanza di questo aspetto.

Pensa che alcuni servizi online prevedono il rilascio di una testimonianza finale. Se il cliente si rifiuta, il costo del servizio è maggiorato del 30%. Si capisce quindi che ogni singola testimonianza ha un incredibile valore per il tuo futuro, perché ti serve, insieme alle altre, per dimostrare la tua autorevolezza nel settore. E tutto questo non perché lo stai dicendo tu, ma perché gli altri lo hanno detto di te!

Per imparare tutte le strategie di marketing, indispensabili per lavorare al meglio, puoi inviare una richiesta di registrazione sul sito di Donato Attomanelli su “strategie-marketing-installatori” ed entrerai a far parte di un gruppo chiuso in cui potrai visionare ore e ore di video tutorial interessanti per la tua attività, il tutto gratis.

Il consiglio finale è quello di provare a mettere in pratica gli 8 passi indicati, senza tralasciare nemmeno il nono fuori classifica! Regalati la possibilità di prendere 9 impianti su 10 perché quando proverai la prima volta capirai la validità del metodo e non lo abbandonerai mai più!

 

Se sei arrivato a leggere fino a qui, o sei matto o ti interessa davvero come fare il preventivo vincente. A questo punto posso solo suggerirti di ascoltare la puntata del Podcast https://www.spreaker.com/episode/14207284

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Evita furti in casa con 20 cose da fare prima di partire in vacanza

I primi 4 suggerimenti per evitare i furti in casa, sono per chi ha soldi da investire nella sicurezza e tempo prima di partire per le vacanze.

  1. assicuratevi di avere una buona porta blindata ed una buonissima serratura.
  2. se abitate al piano terra, al primo piano o all’ultimo sono suggerite le inferriate in acciaio a porte e finestre.
  3. Installate un sistema di allarme intrusione.
  4. se avete le tapparelle, installate i dispositivi antisollevamento, posti sui rulli di avvolgimento.

Se invece non avete molti soldi da investire prima di partire, per evitare furti in casa, seguite questi 16 consigli. Alcuni li ho presi dal sito della Polizia di Stato ed altri me li hanno dati i membri dei miei 4 gruppi preferiti su Facebook:

  • Elettricista felice di Alessandro Bari
  • Il professionista elettrico di Alessio Piamonti
  • Elettricisti umili (elettrotalenti) di Mirko Santucci
  • L’elettricista di merda di Chicco Mazzanti
  1. Possibilmente non lasciare in casa grosse somme di denaro e gioielli. Meglio in una cassetta di sicurezza in banca. Se proprio volete tenerli in casa, metteteli in cassaforte ed in ogni caso, evitare di nasconderli nei posti più visitati dai ladri, come i cassetti, gli armadi, dietro i quadri, tra i libri, sotto i tappeti o dentro i vasi.
  2. Fate foto di tutti gli oggetti che avete in casa, perché in caso di furto e ritrovamento, potrete rivendicarne la proprietà. Questa pratica è sicuramente indispensabile in caso di polizza assicurativa.
  3. Prendete accordi con un amico, un parente o un vicino, per svuotare la cassetta postale. L’accumulo di posta è indice di lunga assenza.
  4. Non avvisate tutti quelli che incontrate sulle date di partenza e rientro delle vostre ferie. Neanche nei social.
  5. E Alessandro Donchi, a proposito di social, suggerisce di non postare foto di voi in vacanza, se non dopo che siete ritornati a casa.
  6. Il famoso elettricista siciliano Antonio Mauro suggerisce, nel caso in cui aveste un impianto d’allarme, di farvi fare la manutenzione dal vostro tecnico di fiducia. Io aggiungo, almeno un mese prima di partire, in modo da avere il tempo di sistemare e testare eventuali guasti. Il tecnico verificherà il funzionamento di tutte le zone d’allarme e se le batterie della centrale e della sirena esterna hanno più di 3 anni, le sostituirà. Questo vi eviterà tristi sorprese e mal funzionamenti mentre siete lontani da casa. NOTA BENE: allo stesso prezzo di una manutenzione base potreste fare un abbonamento annuale che include due manutenzioni programmate e l’assistenza 24h/24 del vostro sistema di allarme.
  7. Marco Giancola ricorda di inserire l’allarme. Sembra banale, ma c’è chi ha l’allarme e si dimentica di inserirlo.
  8. Alessandro Metti suggerisce di cambiare le impostazioni della privacy del vostro social preferito, assicurandovi di non comunicare la vostra posizione tramite GPS.
  9. Massimo Adami suggerisce di non pubblicare il vostro indirizzo tra le informazioni dei social.
  10. Filippo Nocentini suggerisce di lasciare una luce accesa in casa, magari temporizzata. Ricordate che l’esterno ben illuminato è un deterrente al furto.
  11. Elio Emusici suggerisce di lasciare la radio accesa per fingere la presenza di qualcuno in casa.
  12. Omar Gabbamondo mi ha fatto scoprire i simulatori di tv accese, che a differenza della tv, consuma molta meno corrente. Ha lo stesso scopo della radio accesa, cioè simulare la presenza di persone in casa. Non sapevo esistesse! https://amzn.to/2zeyglZ
  13. Stefano Dambro suggerisce di installare telecamere da vedere con App. https://amzn.to/2lV0WqG
  14. Matteo Cento suggerisce di ricaricare la Sim card del combinatore telefonico dell’impianto allarme, per evitare che scada, compromettendo gli avvisi in caso di tentativo di furto.
  15. Erik Cosentino suggerisce di lasciare in casa il CD di Gigi d’Alessio in loop. Ma non so se è legale o si va nell’eccesso di legittima difesa.
  16. Eligio Bonetti suggerisce di chiudere la suocera in casa: vedrai che nessuno vorrà entrare!

Alla prossima elettricista… e teniamoci in contatto!

COLORI DEI FILI

Quando effettuiamo un controllo dell’impianto elettrico per redarre la dichiarazione di rispondenza dobbiamo:

accertarsi che l’impianto segua le norme che c’erano in vigore quando è stato concepito e questo vuole dire: il corretto uso dei colori dei fili.

Come conduttori di fase si possono usare:

  • qualsiasi colore, escluso giallo-verde e blu

come neutro:

  • ante 1984 qualunque colore escluso giallo-verde
  • post 1984 blu

come conduttore di protezione PE:

  • ante 1984 qualsiasi colore con fascetta giallo-verde alle estremità
  • post 1984 giallo-verde

come conduttore PEN:

  • cavo giallo-verde con fascette blu
  • cavo blu con fascette giallo-verde

LA7 HA CAMBIATO FREQUENZA

Da Gennaio 2017 si è concluso il processo di migrazione dei canali La7, La7d, La7 HD e La7d HD dal vecchio mux TIMB3 al nuovo mux Cairo 2, con conseguente cambio di frequenza.

A seconda delle regioni, il mux Cairo 2 è visibile sui canali UHF 25 (506 MHz) e/o UHF 59 (778 MHz). Purtroppo lo spostamento ha creato non pochi problemi ai telespettatori che utilizzano impianti d’antenna incompatibili con il canale 25.

Per risolverli in modo semplice ed efficace, l’azienda bresciana Emme Esse ha inserito a catalogo due nuovi articoli.

Il primo è il miscelatore 83167K25 con due ingressi e due uscite passanti che sposta il canale 25 proveniente dall’antenna di banda V verso quella di banda IV. Questa soluzione è indicata quando si riceve il solo canale 25 (che è un canale di banda IV) dalla medesima direzione dei canali di banda V mentre gli altri canali in banda IV provengono da una diversa direzione. Il filtro risistema le bande prima dell’ingresso nel centralino, in accordo con la ripartizione tradizionale di IV e V, spostando quindi il 25 nuovamente nella banda IV. È inoltre indicato qualora il canale 25 ricevuto dalla direzione di banda V non sia fortemente disequalizzato rispetto alla banda IV in cui viene spostato.

Il secondo articolo è il convertitore di canale digitale con PLL (83681) che invece converte il canale 25 sul canale 58 garantendo un livello di uscita di 105dBμV e un guadagno regolabile di 12 dB. In questo caso, l’antenna di banda IV può essere collegata direttamente al relativo ingresso del centralino mentre la banda V deve prima essere processata dal convertitore 83681 che converte il canale 25 in un canale di banda V per poi offrire all’uscita l’intera banda V pronta per l’idoneo ingresso nel centralino.